Dai concerti con le sedie
(che, manco a farlo apposta, è un verso del brano “Fuori” de “I Ministri”).
E SI POGA SEDUTI
C’è un pezzo di carta che in questi quindici mesi non abbiamo potuto comprare. E se lo avevamo già acquistato, è rimasto riposto lì, dentro un cassetto, in attesa di momenti migliori per poterlo usare.
Quel pezzo di carta è il lasciapassare per il concerto di un nostro gruppo preferito. Un concerto che alle volte è stato annullato, altre volte rinviato. A quando? “Forse il prossimo anno” ci comunicava, con una email inviata a tutti i clienti, il portale di vendita dei biglietti.
In questi quindici mesi sono stati anche pubblicati nuovi cd. E quante volte ci siamo chiesti se ci sarebbe stato, poi, un concerto con quelle nuove tracce. Un tour, quindi, dedicato a quelle nuove canzoni che abbiamo ascoltato in solitaria, senza poter ballare, saltare, urlare di gioia su quelle note, versi o strofe che più ci prendevano l’anima. Forse abbiamo ballato, saltato e anche urlato di gioia, si: ma in solitaria.
Adesso però qualcosa sembra cambiare.
Perché si può tornare ad acquistare quei pezzi di carta, o a tirarli fuori dai cassetti. E questi semplici gesti sembrano qualcosa di così inaspettato.
Ne ho acquistati anche io, due, la scorsa settimana. E nel momento in cui selezionavo la data e la città dello spettacolo scelto mi sentivo incredula. Ma anche felice.
Un concerto sarà a luglio all’Idroscalo, un altro – a settembre – a Carroponte.
Due luoghi rigorosamente grandi e, soprattutto, all’aperto.
Infatti, mentre guardo questi pezzi di carta, cerco di immaginare come saranno questi nuovi concerti dell’era Covid-19. Perché non staremo più in piedi, sotto il palco, a spingerci, ad abbracciarci, a creare un’unica grande onda fatta di braccia che seguono i ritmi e le melodie. No.
Saremo seduti. Si parla di posti numerati, file numerate. E anche di uno stesso concerto ripetuto due volte, la stessa sera: due turni per poter accontentare più gente possibile.
Qualcosa sembra cambiare. Perché rivivere l’emozione dei concerti sarà ancora possibile.
Non potremo abbracciarci, certo, però tutti – sotto lo stesso cielo – potremo intonare insieme quelle canzoni che durante i lockdown abbiamo ascoltato, in solitaria, nelle nostre case.
Non potremo abbracciarci, certo, ma potremo – ancora una volta – cantare insieme.
Posted on June 19, 2021, in Il blog di Grazia La Paglia. Bookmark the permalink. Leave a comment.
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